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Benvenuti sul blog di OPO, dove troverete una raccolta completa di articoli e approfondimenti sull’antiquariato Italiano, ma anche le ultime novità su eventi, mostre e molto altro ancora.

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Hubert Robert

Fu allievo dello scultore Michelangelo Slodtz. Nel novembre1754 venne in Italia al seguito del conte di Stainville, ambasciatore di Francia, poi duca di Choiseul e vi restò dieci anni. Il duca nel 1754-58 fu cliente del Panini e a Panini si legò in modo particolare Robert. Nel 1759 fu ammesso come pensionante nell’Accademia di Francia a Roma in Palazzo Mancini, dove si legò di amicizia con Fragonard e col Panini che vi insegnava. Natoire allora direttore dell’Accademia scrisse di lui che stava lavorando con ardore nel genere del Panini.Nel 1760 fu ospitato nella villa d’Este a Tivoli dall’Abate Saint-Non che reclutò lui e Fragonard, che era entrato nell’Accademia nel 1756, per fari collaborare alle illustrazioni del suo Voyage pittoresque. Li condusse così a Napoli, a Ercolano e a Paestum per far loro eseguire disegni da incidere poi come illustrazioni del suo libro.Nel 1762 Robert lasciava l’Accademia, ma restò a Roma ancora per tre anni. Il suo entusiasmo per le antichità lo portò a scalare il Colosseo.Nel 1765 tornò a Parigi dove nel 1766 fu ammesso nell’Academie Royale. Nel 1767 espose ai Salons, ormai famoso come il “Robert des Ruines”.Nel 1784 fu nominato conservatore dei dipinti del Musée Royal appena fondato, ma durante la rivoluzione fu arrestato e messo in carcare. Solo nel 1802 ottenne una pensione a vita e potè fare un ultimo viaggio in Italia col pittore Rey. Morì a Parigi nel 1808.I pittori di Vedute in Italia (1580-1830), Ugo Bozzi Editore srl Romahttps://oldpaintingsonline.com/prodotto/hubert-robert/

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Il Vedutismo

Il vedutismo è un genere pittorico che ritrae per lo più i manufatti umani, solidi geometrici come le case, che formano strade, piazze e città.I pittori di vedute furono spesso gli stessi che dipinsero anche i paesaggi agresti e la distinzione fra paesisti e vedutisti è basata solo sulle diverse specializzazioni, sulla differenza del tema trattato.La grande produzione di vedute, intesa a documentare realtà urbanistiche a fini pratici, ci ha tramandato una documentazione preziosa, importante per la storia degli edifici e dell’urbanistica. E’ un peccato che non esista altrettanto per interi e lunghissimi periodi storici.Il 1580 è assunto come data convenzionale della storia del Vedutismo perché intorno a quell’anno si manifestò per la prima volta in modo deciso e programmatico la volontà di rappresentare in pittura i vari luoghi di una città; ciò avveniva per celebrare l’importante percorso della processione che ebbe luogo l’ 11 giugno 1580 per il trasporto del corpo di San Gregorio Nazianzeno da Santa Maria in Campo Marzio a Roma alla Basilica di San Pietro: nelle Logge di Gregorio XIII (1572-1585) sono rappresentati ad affresco i luoghi percorsi dai fedeli.Nonostante ciò, è usanza comune, indicare come iniziatore del Vedutismo tradizionale Gaspar Van Wittel (Amersfort 1653-Roma 1736).Scrive Lione Pascoli che fu “molto signorile per aver rappresentato col pennello paesi e vedute così esatte e finite”; sottolinea cioè come una novità la “intelligenza della prospettiva, dell’architettura e dell’ottica colle cui regole sempre operava”.Operando sempre in Italia senza tradire la propria formazione e il proprio temperamento, Van Wittel ebbe la fortuna di incontrare un grande successo al punto che la sua pittura ebbe vastissimo seguito.Egli divenne il vero iniziatore del vedutismo quale si diffuse in pittura non solo in Italia, ma in tutta Europa.Le ragioni di questo successo sono dovute la momento storico in cui cominciò ad operare, quando il turismo crescente sollecitava la produzione di vedute esatte.Il fenomeno del Vedutismo si estese rapidamente a pittori di varia nazionalità, non solo italiani, ma olandesi, francesi, inglesi, tedeschi e divenne un fenomeno con espansione internazionale. Le città che i pittori presero a modello non furono soltanto le eccezionali regine dell’arte, Roma, Venezia e Napoli, ma tutte le principali città europee, da Londra a Varsavia, a Dresda, a Monaco, e ciò per la committenza delle varie corti.Le persone interessate all’acquisto di vedute erano i sempre più numerosi viaggiatori. Le corti europee impiegarono vedutisti italiani quali Canaletto e Bellotto. Antonio Joli e Canaletto lavorarono in Inghilterra, Bellotto a Dresda e in Polonia.Dopo Roma, Venezia fu la città preferita dai vedutisti come modella, certo per la sua bellezza unica e ineguagliabile. Fina dai tempi del Grand Tour i quadri dei vedutisti veneziani  piacquero perché piaceva la città unica che ritraevano e che tutti ammiravano; fu la stessa richiesta di vedute di Venezia a promuovere il genere nella scuola pittorica locale.

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